Fisco, cosa c’è da sapere

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Tutti sappiamo che dobbiamo pagare le tasse. E tutti le paghiamo mal volentieri, convinti che lo Stato ci stia portando via qualcosa in cambio di poco o niente. In realtà il Fisco non è così cinico e avido come potrebbe sembrare in un primo momento. Ma cosa si intende per Fisco? Il Fisco è la parte dell’amministrazione dello Stato che si occupa dell’imposizione e della riscossione dei tributi, cioè l’insieme formato da tasse, imposte, contributi, concessioni.

Fisco: le tipologie di tributi

Cominciamo dal dire che chi paga i tributi, cioè tutti noi cittadini e imprese, si chiama contribuente, cioè colui che contribuisce alle spese dello Stato. Se vi state chiedendo cosa sono i tributi, la risposta è preso detta. Ci sono vari tipi di tributi: tasse e imposte per esempio. Questi due termini a noi possono sembrare sinonimi, ma non lo sono.

Cosa sono le tasse

In particolare le tasse sono prelevamenti in denaro che il contribuente paga perché ha usufruito di un servizio pubblico, di un bene, di un provvedimento o di un atto: per esempio si è iscritto ad una scuola pubblica, oppure ha occupato il suolo pubblico.

Cosa sono le imposte

Le imposte, invece, sono prelevamenti che vengono effettuati dallo Stato in funzione del reddito del patrimonio dei cittadini, o dell’attività che svolgono, allo scopo di finanziare i servizi dello stato in generale. Il nome dell’imposta, spiega il motivo per cui è applicata. Nel nostro Paese i soldi che dobbiamo sulle imposte si basano su due principi, solidarietà e capacità contributiva.  Il principio di solidarietà prevede che qualunque cittadino debba pagare le imposte anche per finanziare i servizi dello Stato dedicati ai soggetti meno fortunati e quindi più poveri.  Il principio di capacità contributiva, ci dice che tutti i cittadini devono contribuire alle spese dello Stato sulla base della propria capacità di generare reddito, calcolata su quanto consumo ognuno di noi fa, sul nostro patrimonio e sul nostro reddito.

 

Cosa sono i contributi

Della categoria dei tributi fanno parte anche i contributi, che sono prelevamenti di denaro il cui presupposto è che il cittadino ha potuto aumentare la sua ricchezza usufruendo di un’opera pubblica. Tra i contributi vi sono i versamenti che i cittadini effettuano all’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) o a un altro ente di previdenza, come le casse professionali (per esempio per i professionisti iscritti agli ordini: avvocati, notai, medici, ingegneri, geometri, ragionieri, eccetera…), ma anche la previdenza complementare privata. Lo scopo è accumulare una somma di denaro nel tempo, chiamata montante contributivo, a partire dal quale si calcolerà la pensione quando il lavoratore cesserà di lavorare per raggiunti limiti di età e di contributi accumulati nel tempo.

 

Come funziona il Fisco italiano

Detto questo, il Fisco italiano si basa su tre principi importanti. Il primo riguarda il fatto che è il contribuente che deve dichiarare, almeno una volta all’anno, ciò che ha o ciò che guadagna; su questo pagare i relativi tributi, calcolati in modo progressivo. Ciò si potrebbe tradurre con lo slogan “chi più ha più paga”.

L’altro principio importante è che la dichiarazione deve riflettere la reale situazione del contribuente, per cui sono previsti meccanismi (deduzioni e detrazioni) per abbassare il reddit; ovvero come togliere dal reddito determinate spese, attraverso le deduzioni. Oppure pagare meno tributi, togliendo dalla somma da versare allo Stato una somma, che ha origine da una spesa sostenuta per una miglioria e definita dallo Stato  “bonus fiscale” (meccanismo delle detrazioni fiscali).

Il terzo principio è che un soggetto può sostituirsi allo Stato nella riscossione dei tributi: tipicamente il datore di lavoro per conto del lavoratore, per quanto riguarda Irpef e contributi oppure il titolare dell’attività economica quando vende un proprio prodotto o servizio, nel caso dell’Iva, che va aggiunta obbligatoriamente al prezzo di vendita.

 

Chi si occupa di imposte in Italia?

Sono vari gli apparati dello Stato che si occupano di imposte e tasse. In primis il Ministero delle Finanze, da cui dipende l’Agenzia delle Entrate, l’ente che raccoglie le dichiarazioni dei redditi e i soldi dei tributi versati attraverso il modello F24. Anche enti pubblici come Province, Regioni e Comuni si occupano dei tributi locali; alcuni si pagano direttamente all’ente, altri sono raccolti dall’Agenzia delle Entrate e poi girati agli enti locali.

 

Fisco: quando pagare i tributi

Ma quando si paga l’Iva, quando si paga l’Irpef? Non è facile sapere quali e quanti tributi dovete pagare e quando. A questo scopo possono venire in aiuto i commercialisti o i centri di assistenza fiscale (Caf); a questi potete rivolgervi per ogni dubbio e per essere in regola con lo Stato.