Forse è ancora in pochi si rendono conto del fondamentale ruolo che svolgono i reni, due organi che spesso non ricevono la dovuta attenzione come invece capita a polmoni e cuore. Tuttavia, è evidente che non si tratti di organi di serie B poiché quando non funzionano come dovrebbero le conseguenze sono davvero molto pericolose e gravi. Andiamo quindi a approfondire meglio questo argomento nella Guida completa ai sintomi e al trattamento previsto per l’insufficienza renale, la patologia che più spesso colpisce i reni.
Definizione di insufficienza renale per capire di che cosa si tratta
Nel momento in cui si parla di insufficienza renale, è di fondamentale importanza andare a capire di che cosa si tratta esattamente. In breve, i reni non svolgono più la loro funzione di purificazione e filtraggio di tutti i liquidi e gli elementi di scarto presenti nel flusso sanguigno. Questi due organi posti alla base della schiena si occupano anche di altri compiti fondamentali tra cui la regolazione della pressione sanguigna e la produzione di particolari ormoni che hanno a che fare con la rigenerazione dei globuli rossi, cioè le cellule che trasportano ossigeno ed elementi nutritivi a tutti gli apparati dell’organismo.
In realtà, esistono due differenti tipologie di insufficienza renale cioè quella acuta e quella cronica. La prima, quella acuta ha un decorso piuttosto veloce ed è reversibile. Di solito, è legata all’assunzione di elementi tossici che si depositano all’interno dell’organo compromettendone il funzionamento. Invece, quella cronica, è una patologia a carattere degenerativo da cui non si guarisce. Il suo decorso è molto più lento nel corso del tempo e purtroppo i sintomi in una prima fase iniziale possono essere ignorati o scambiati per qualcos’altro. In particolare, l’insufficienza renale cronica ha un decorso piuttosto lungo e difficoltoso per il paziente. La qualità della vita naturalmente mezz’ora tanto quanto la sua salute, motivo per cui potrebbe essere importante avere l’aiuto di un valido infermiere a domicilio a Roma per tutte le cure a casa.
Sintomi dell’insufficienza renale: imparare a conoscergli per intervenire in tempo
È importante andare a capire quali sono con la precisione i principali sintomi dell’insufficienza renale poiché la loro osservazione risulta il primo modo per diagnosticare il disturbo che può essere addirittura letale. Infatti, nel momento in cui gli organi non filtrano il sangue, si può arrivare a un’insufficienza multiorgano. Detto ciò, concentriamoci sui sintomi veri e propri dell’insufficienza renale che partono da una minzione è più frequente del normale. Inoltre, può comparire del sangue all’interno delle urine, motivo per cui si possono presentare di colore tendente al marrone invece del solito giallo paglierino.
Tra i sintomi dell’insufficienza renale, il principale è un prurito alla pelle piuttosto diffuso senza che vi sia la presenza di lesioni cutanee. Nell’elenco dei sintomi bisogna includere anche quelli a livello gastrico che purtroppo sono piuttosto generici e spesso la loro comparsa fa pensare appunto a patologie a carico di stomaco e intestino. Si parla soprattutto di vomito, nausea e senso di inappetenza. A questi poi si aggiunge una stanchezza cronica e difficoltà a prendere sonno. Per colpa dell’accumulo di liquidi che non vengono sottratti dal circolo sanguigno, piedi e caviglie risultano più gonfio del normale. Il quadro dei sintomi si conclude con crampi e spasi muscolari involontari sempre più frequenti.
Trattamento dell’insufficienza renale: che cosa fare per guarire
E che si tratti di insufficienza renale acuta che cronica, il trattamento previsto prende il nome di dialisi. Nel primo caso, sarà una dialisi temporanea che viene adottata anche in concomitanza con l’assunzione di particolari farmaci. Invece, per la insufficienza renale cronica la dialisi va svolta periodicamente all’incirca tre volte in settimana per depurare il sangue ed evitare l’accumulo dei reni.
Attraverso un macchinario oppure un composto introdotto nella cavità peritoneale, vengono tolti dal sangue tutti gli elementi di scarto e i liquidi in eccesso in attesa di trovare un donatore di rene compatibile con il paziente. Infatti, il trapianto del rene risulta l’unico modo per non doversi più sottoporre alla dialisi che, sebbene sia un trattamento salvavita, incide in maniera importante sulla qualità del paziente che deve recarsi tre volte in settimana per quattro ore presso i centri specializzati.